Concorrenza sleale, interventi a macchia d’olio tra gli Stati europei

autotrasportoBelgio, Olanda e Svezia seguono le orme della Francia e preparano leggi più restrittive su riposo in cabina,  manomissione dei cronotachigrafi e cabotaggio.
Nella concorrenza sleale, soprattutto da parte dell’Est Europa, si concentrano molti dei mali che affliggono le imprese di trasporto degli altri Paesi europei, causando notevoli danni alle economie nazionali.
Per questo motivo, alcuni Stati comunitari hanno deciso di rompere gli indugi con l’obiettivo di limitare il dumping sociale nell’autotrasporto.
La Francia, seppur con una proposta di legge discutibile sulla quale sono intervenute le associazioni di categoria Assotrasporti e Azione nel Trasporto Italiano, ha mosso i primi passi. Ora, anche il Belgio segue la stessa strada, imitando di fatto i fratellastri francesi. Il Governo belga con un nuovo Decreto Reale, che potrebbe essere pubblicato a breve, intende vietare il riposo settimanale intero (45 ore) a bordo del veicolo, stabilendo una sanzione di 1.500 euro, a differenza della proposta di legge francese che ne prevede 30.000 oltre a 1 anno di reclusione. Inoltre, verrà verificato che l’autista non effettui il riposo settimanale ridotto (24 ore) per più di due volte consecutive, come peraltro stabilito dal regolamento CE 561/2006. L’obiettivo del Belgio è completare il nuovo decreto, istituendo una commissione specifica dedicata a contrastare il dumping sociale, anche grazie a maggiori controlli sulle strade.
I vicini del Belgio non restano a guardare. Infatti, l’Olanda è intervenuta con un provvedimento – in vigore dal 31 maggio 2014 – mirato a prevenire il fenomeno dellamanomissione dei cronotachigrafi, un grave pericolo per la sicurezza stradale che contribuisce anche all’alterazione della concorrenza. I Paesi Bassi hanno raddoppiato le sanzioni da 550 a 1.500 euro per gli autisti e da 2.200 a 4.400 euro per le imprese che inducono i dipendenti a truccare l’apparecchio.
Al Belgio e all’Olanda si accoda la Svezia, la quale ha presentato una proposta di legge – che potrebbe entrare in vigore dal 1 gennaio 2015 – volta a combattere le troppe violazioni alle norme comunitarie sui trasporti in regime di cabotaggio. Anche in questo caso il Governo svedese ha scelto di intensificare i controlli e aumentare le sanzioni, portandole a 40.000 corone (circa 4.400 euro) e associando la possibilità di fermo del veicolo. Inoltre, verrà previsto un sistema di corresponsabilità del committente.
Queste singole iniziative sono sicuramente importanti per sbloccare un impasse che, giorno dopo giorno, sta facendo naufragare sempre più imprese di trasporto o le sta spingendo verso la corrente dell’illegalità, creando un burrascoso circolo vizioso.
Come evidenziato dalle associazioni Assotrasporti e Azione nel Trasporto Italiano nella lettera inviata al Governo italiano, francese e alla Commissione europea, se non si interverrà velocemente con una linea guida comunitaria che consenta a tutti i Paesi membri di adottare e far applicare armonicamente lo stesso regolamento, gli interventi nazionalisti potranno diventare causa di discriminazione nei confronti delle imprese straniere, ampliando così quelle differenze che stanno alla base della concorrenza sleale.