INSTALLATORI – I corsi per installatori di rinnovabili possono essere seguiti ovunque. Ancora troppe regioni inadempienti

fotovoltLe regioni inadempienti hanno più tempo per attivare i programmi di formazione obbligatoria per gli installatori di impianti alimentati da energie rinnovabili. Ma soprattutto, gli installatori avranno una possibilità in più per mantenere la qualificazione acquisita, senza la quale, a partire dal 4 agosto, non potrebbero più lavorare e non certo per loro responsabilità. In più, potranno seguire i corsi ovunque.

Il nuovo termine, frutto di una serie di rinvii, è contenuto in un emendamento al Decreto Milleproroghe, sollecitato da Confartigianato, che fissa la nuova scadenza al 31 dicembre di quest’anno.

Insomma il 2016 dovrebbe essere l’anno della svolta per migliaia di installatori di impianti a energie verdi, che dopo tante incertezze, causate da un sistema di regole che non riconosceva le competenze maturate in anni di attività, potranno finalmente conseguire il patentino che li abilita a lavorare.

Patentino che attendono dal 2011. L’obiettivo è vicino, regioni permettendo.

Tre quarti delle regioni, infatti, non si sono ancora messe in regola con l’obbligo, e l’esperienza passata non lascia ben sperare: alcune potrebbero non utilizzare bene il tempo concesso, avviando i corsi nuovamente in ritardo e costringendo molti degli 80.000 impiantisti a un’angosciosa corsa contro il tempo; altre potrebbero non farli partire affatto, obbligando i professionisti del settore a sospendere l’attività o a “emigrare” verso le poche regioni virtuose che hanno legiferato in materia.

Quella della migrazione, per adempiere agli obblighi formativi, non è un’ipotesi irreale. Finora c’erano forti dubbi circa il mutuo riconoscimento fra le regioni dell’attestato di qualificazione, ma un recente chiarimento del Ministero dello Sviluppo Economico ha sciolto il nodo, affermando che, l’attestato di qualificazione, e a maggior ragione quello di aggiornamento, hanno valore nazionale.

Una possibilità che però non deve essere utilizzata dalle Regioni e dalle Province autonome come facile scappatoia per proseguire con l’attuale lentezza nel dare attuazione ai programmi formativi.

Il 31 dicembre è dietro l’angolo, le imprese non possono permettersi nuovi rinvii.