RESTAURO – Al via l’albo dei “collaboratori restauratori – tecnici del restauro”

restauratoreLa battaglia ventennale di Confartigianato per il riconoscimento della formazione on the job nel settore del restauro dei beni culturali ha fatto segnare una tappa fondamentale. La parola ‘fine’ alle incertezze degli operatori del settoreè arrivata il 23 febbraio scorso con la pubblicazione, da parte della Direzione Generale Educazione e Ricerca del MiBACT, dell’elenco dei “Collaboratori Restauratori – Tecnici del Restauro”.

L’elenco, costituito in base ai risultati della procedura pubblica che si è chiusa il 24 ottobre 2014, rappresenta un vero e proprio albo professionale che riconosce l’esperienza, la qualità e la tradizione dei restauratori italiani. Un riconoscimento che va oltre il titolo di studio. Grazie alla battaglia di Confartigianato, infatti, il Ministero dei Beni Culturali ha riconosciuto pari dignità alla formazione accademica e a quella conseguita sul ‘campo’, attraverso l’attività di restauro di beni culturali e architettonici, certificata e effettuata per non meno di quattro anni.

Con la pubblicazione dell’elenco, nasce ufficialmente questa nuova figura professionale “che collabora con il restauratore – si legge nel testo del DM 26 maggio 2009, n. 86 –  eseguendo, con autonomia decisionale strettamente afferente alle proprie competenze tecniche, determinate azioni dirette ed indirette per limitare i processi di degrado dei beni ed assicurarne la conservazione, operazioni di cui garantisce la corretta esecuzione secondo le indicazioni metodologiche ed operative, sotto la direzione ed il controllo diretto del restauratore. Ha la responsabilità della cura dell’ambiente di lavoro e delle attrezzature, cura la preparazione dei materiali necessari per gli interventi, secondo le indicazioni metodologiche del restauratore.

L’elenco dei collaboratori restauratori – tecnici del restauro è consultabile sul sito del MiBACT cliccando qui.

I canditati non indicati nell’elenco riceveranno un’apposita comunicazione e potranno presentare entro venti giorni le proprie osservazioni e controdeduzioni, sulla base delle quali verranno adottati i provvedimenti definitivi , come stabilito dall’articolo 4 delle Linee guida applicative dell’articolo 182 del Codice dei beni culturali e del paesaggio.