ARCHIVIAZIONE DELLA QUERELA NEI CONFRONTI DEL PRESIDENTE DI MARZIO

lucianodimarzioDopo aver ottenuto l’ordinanza di sospensione del Commissariamento deliberato dalla CONFARTIGIANATO Nazionale nei confronti dell’Associazione di Teramo, e dopo la richiesta al Tribunale di Roma di sospensiva e annullamento della delibera di esclusione della nostra associazione, in questi giorni è stata notificata al Presidente prof. Luciano Di Marzio l’archiviazione della querela per diffamazione inoltrata nei suoi confronti a firma del Presidente Nazionale Guerrini Natalino, dal Segretario Generale Nazionale Cesare Fumagalli, dal Direttore delle Politiche Organizzative Domenico Scalpelli, e dal Coordinatore delle attività di segreteria generale Giampiero Omati, quest’ultimo inviato anche in qualità di Osservatore e Commissario a Teramo.

Anche su questa querela Di Marzio ha avuto ragione in quanto l’Autorità Giudiziaria ha ritenuto di disattendere le argomentazioni dei querelanti, argomentazioni poste anche a fondamento degli atti difensivi da parte della CONFARTIGIANATO Nazionale nella causa in corso per l’annullamento della delibera di esclusione.

Infatti, il Giudice penale, svolte le opportune indagini, ha disposto la richiesta di archiviazione con la seguente motivazionenella dinamica di relazioni tra organismi centrali e periferici di una vasta organizzazione corporativa improntata a principi di democrazia e leale collaborazione, le iniziative del presidente Teramano, finalizzate ad ottenere chiarimenti in ordine alle modalità di gestione di ingenti risorse collettive, alla correttezza delle procedure normative adottate a livello centrale ed infine a proprie tutela (relativamente all’invio degli osservatori) appaiono legittime manifestazioni di critica “latu sensu” politica, scriminante ex art. 51 c.p. stante la continenza formale e l’obiettiva rilevanza generale degli argomenti”.

 Comunque, la richiesta di archiviazione veniva dai querelanti opposta per mezzo di un avvocato nominato dalla CONFARTIGIANATO nazionale e il GIP di Teramo, Dott. Giovanni De Rensis, scrive: “deve ritenersi: 1) che le argomentazioni illustrate nella richiesta della pubblica Accusa siano condivisibili  in totoe che quindi la notizia di reato sia infondata; 2) che l’opposizione a detta richiesta sia inammissibile, non essendovi indicati né l’oggetto dell’investigazione suppletiva né i relativi elementi di prova / cfr. Cass. sez. IV n°167 del 24-11-2010/4-1-2011, rv. 249236)” .

Grande soddisfazione del Presidente, di tutti i consiglieri e associati dell’UPA e PMI. Ancora una volta il prof. Luciano Di Marzio dimostra di essere nella correttezza e nel rispetto della legge e dello Statuto confederale a differenza di chi, senza un minimo di motivazione,  voleva ingiustamente accusarlo ed imbavagliare la libertà di espressione di tutta l’Associazione teramana esercitando su di essa ingiuste pressioni. Stiamo valutando se chiamare i responsabili della querela a rispondere di calunnia nei confronti del Presidente prof. Luciano di Marzio che ancora una volta esce vincitore.