FISCO. Controlli antiriciclaggio: entro il 31/10, i professionisti devono comunicare il proprio indirizzo Pec alle Entrate

s-AT-SIGN-large-150x150L’unità speciale Ucifi e la Gdf potranno richiedere, a tutti i soggetti tenuti agli adempimenti antiriciclaggio, informazioni sulle operazioni e su chi le ha effettuate

Per potenziare la lotta all’evasione fiscale, lo Stato italiano obbliga svariate categorie professionali a comunicare, attraverso i servizi telematici Entratel o Fisconline dell’Agenzia delle Entrate entro il 31 ottobre di quest’anno, il proprio indirizzo di posta elettronica certificata (Pec). Il legame, di per sé nient’affatto evidente, è presto detto: l’unità speciale Ucifi (Ufficio centrale per il Contrasto agli Illeciti Fiscali Internazionali) e la Guardia di Finanza potranno richiedere a tutti i soggetti tenuti agli adempimenti relativi alle norme antiriciclaggio informazioni sulle operazioni e su chi le ha effettuate; tali informazioni dovranno essere richieste e fornite attraverso Pec.

Nel dettaglio, i soggetti coinvolti sono gli intermediari finanziari, che potranno dover fornire chiarimenti sulle operazioni di almeno 15mila euro effettuate con l’estero; gli istituti di credito, Poste Italiane, le società di intermediazione immobiliare; le società di investimento a capitale variabileprofessionisti quali promotori finanziari, commercialisti, notai, avvocati, revisori dei conti, esperti contabili; le case da gioco.

Fino al 31 ottobre, le richieste rivolte ai soggetti diversi dagli intermediari finanziari (che già dispongono di un indirizzo Pec finalizzato alle risposte relative a indagini finanziari e che possono usare anche in questo caso) saranno inviate in forma cartacea.