Sigep 2021 il punto sul settore dolciario e gelaterie

Protagonisti del Sigep 2021 (Salone internazionale della gelateria, pasticceria e panificazione artigianali) di Rimini i settori della pasticceria e della gelateria. L’evento si è svolto, a causa dell’epidemia in corso, in forma totalmente digitale sulla piattaforma Sigep Exp – The Digital Experience.

Confartigianato Alimentazione è stata presente all’evento con uno stand virtuale e con due webinar condotti da Augusto CestraRiccardo Magni docenti e consulenti per il settore gelateria e dolciaria. Nella pasticceria e gelateria vi è una rilevante presenza dell’imprenditorialità femminile: le imprese guidate da donna rappresentano, infatti, un terzo (33,0%) delle pasticcerie e gelaterie, quota che supera di 10,4 punti percentuali la media del 22,6% del totale economia. Il settore conta 17.514 imprese artigiane di pasticceria e gelateria che danno lavoro a 65 mila addetti; il segmento in esame rappresenta un quinto (20,2%) delle 86 mila imprese dell’artigianato alimentare  – qui i dati chiave del settore – e l’1,3% dell’artigianato nazionale.

La crisi da Covid-19 ha lasciato segni pesanti su un settore chiave della produzione alimentare. A fronte della tenuta nel 2020 del settore alimentare manifatturiero, il cui fatturato è cresciuto dello 0,8% (vs. -11,1% della manifattura), il calo della domanda dovuto alla recessione, il crollo dei flussi turistici e le restrizioni della mobilità hanno determinati effetti pesanti sulle imprese della ristorazione: nel 2020 il fatturato dei servizi di ristorazione – comparto che comprende gelaterie e pasticcerie – segna un calo del 37,2%, un calo triplo rispetto al -12,1% osservato per il totale dei Servizi. Dalla nostra recente survey sugli effetti del coronavirus sulle MPI condotta nella prima metà di febbraio 2020 emerge che le pasticcerie registrano un calo di fatturato (-36,7%) in linea con calo del fatturato rilevato dall’indagine dell’Istat. Nel confronto internazionale si rileva un calo diffuso delle vendite del settore nell’Ue, con una caduta del 43,5% in Spagna, del 32,1% in Francia e del 32,0% in Germania.